giovedì 31 luglio 2008

IL LUNGO VIAGGIO VERSO CASA

“Il lungo viaggio verso casa” è il titolo del cammino a ritroso della mostra fotografica dedicata a Maurizio Dogana, venuto a mancare nel 2004. La mostra è stata allestita grazie all’archivio del fotografo magionese composto da 700.000 scatti in cui vengono immortalati persone, storie, eventi e particolarità del territorio di Magione e del Lago Trasimeno negli ultimi trent’anni.
La mostra nasce da un’idea della pro-loco di Magione nella persona del presidente Luigi Bufoli, il quale ha dato il via ai lavori coinvolgendo anche la Pro-loco di San Savino, paese natale del fotografo. Il complicato lavoro di selezione delle fotografie è stato svolto dalla moglie e dai figli, che hanno da subito creduto nel progetto, realizzato con il patrocinio della Regione e del Comune di Magione.
Una mostra in cui non ci sono solo i suoi scatti, ma anche la rilettura e l’interpretazione dell’autore. Le foto sono divise in due sezioni ben distinte. La prima in bianco e nero, Geografie umane, è incentrata sulla presenza umana e sulle modificazioni che provoca all’ambiente. La seconda, a colori, Mitografie naturali, è focalizzata sul paesaggio, soprattutto quello del lago rapportato alla figura umana che assume una posizione secondaria, o meglio paritetica a quella delle componenti naturali, come i canneti, le isole, i tramonti. L’inaugurazione si terrà venerdì primo agosto alle 19 presso la Torre dei Lambardi di Magione, la mostra durerà fino al 30 settembre, in questo periodo avverranno una serie di incontri con alcuni artisti locali, a testimonianza del profondo radicamento di Maurizio Dogana nella cultura visiva del territorio.

mercoledì 23 luglio 2008

EX MUTUA ALL'ABBANDONO

Amministrazione e propietario: fate qualcosa!!!
Lo stabile sta diventando un rifugio per senzatetto
Dal 23 Aprile 2004, cioè da quando è stato inaugurato il nuovo stabile della ASL in piazzale Simoncini presso le ex –cementerie, la vecchia sede di via Caserino versa in stato di abbandono. La proprietà è di un privato, infatti l’azienda sanitaria era in affitto, il proprietario da quel dì, si è totalmente disinteressato alla vicenda senza trovare una soluzione per mettere in sicurezza la struttura che da quattro anni non ha subito interventi di manutenzione o riqualificazione. Per contro, chi di dovere, dovrebbe imporre al proprietario la chiusura dell’immobile in quanto quasi tutte le finestre sono aperte oppure sfondate mentre l’ingresso principale è una porta a vetri o perlomeno lo era prima che i vetri venissero frantumati. Da fuori, a prima vista, si notano sporcizia e rifiuti proprio nel salone di ingresso dove prima c’era la hall della mutua. Al pianoterra esistono alcune attività fra cui un’azienda ed un bar, mentre i piani soprastanti sono completamente disabitati, o almeno così dovrebbero essere infatti pare che vi abbiano trovato rifugio senzatetto e piccioni. “La porta rotta è opera di qualche vandalo così come le finestre” spiega Claudio Suriani, gestore del bar accanto all’ingresso del palazzo. “Lo stabile è in stato di totale abbandono ed è praticamente aperto, quindi qualsiasi persona può introdursi dentro e arrecare danni alla tutta la struttura. Un mese fa è stato catturato un ladro che abitava lì dentro con tanto di refurtiva appena sottratta da un laboratorio dell’edificio antistante. Inoltre in tarda serata si sentono rumori di gente che entra ed esce, probabilmente c’è qualche senzatetto che di consueto viene a dormirci di notte . Ogni tanto, per qualche sporadica segnalazione, arriva la Polizia o i Carabinieri ma il tutto si risolve con un nulla di fatto, una volta c’è stato perfino un principio di incendio risolto con il tempestivo arrivo dei Vigili del Fuoco”. Renato Mattaioli, proprietario della ITEL un azienda che ha sede alla base del palazzo si ritiene indignato per lo stato di abbandono e di degrado in cui si trova l’edificio: “Per noi la situazione è veramente complicata. I piani alti sono completamente invasi dai piccioni, mentre sotto è pieno di immondizia di tutti i tipi, evidentemente l’interno è frequentato individui poco raccomandabili. Noi, infatti, siamo stati oggetto di molti piccoli furti dal nostro magazzino e spesso troviamo muri imbrattati da atti vandalici e a volte qualche siringa, sintomo del degrado in cui si trova questa zona”.Un disastro e un’indecenza” secondo una signora del quartiere che vuole restare anonima “ci sono dei bambini nei palazzi circostanti che spesso di nascosto vanno a giocare lì dentro, noi abbiamo paura che gli succeda qualcosa e ovviamente gli impediamo di andarci, speriamo che risolvano la situazione prima che succeda qualche spiacevole incidente”.

domenica 20 luglio 2008

CIAO DON GIULIANO


Per alcuni era Don Giuliano Governatori il “prete compagno” per alcuni era il “prete degli ammalati” per altri il “prete degli ultimi” oppure semplicemente Don Giuliano. Nasce a Castelvieto nel 1935, una piccola frazione del Comune di Corciano da un’umilissima famiglia contadina, il padre bracciante e poi operaio la madre donna di servizio alla caserma di Santa Giuliana. Un uomo che sapeva cosa significava stare dalla parte dei più deboli, perché lui c’era stato. Inizia la sua carriera ecclesiastica ad Agello come cappellano, quando viene ordinato prete si stabilisce a Pietrafitta dove, con enormi sforzi riesce a ristrutturare la chiesa. In seguito presta la sua opera a Girasole, dove la chiesa non c’era e lui l’ha costruita. Ma è nella chiesa di Magione che vive la maggior parte del tempo contribuendo nel ’93 alla fondazione dell Misericordia e nel 2001 realizza a memoria d’uomo i festeggiamenti più belli che si siano visti per il 25° del Crocifisso di Magione in cui sono accorsi migliaia di fedeli da tutta l’Umbria. Ma la abbandona a malincuore, perché era stato investito da un’auto mentre visitava le famiglie per la benedizione pasquale. L’incidente l’aveva mandato in coma per alcuni giorni e non ce l’avrebbe fatta a gestire una parrocchia così grande. Per questo ha voluto fortemente l’incarico di prete di Agello, una parrocchia più piccola, in cui la sua ultima missione era stata raggiunta: ristrutturare la chiesa di San Donato. Aveva infatti ottenuto i finanziamenti dalla Cei e dalla Regione. In questi giorni stava assistendo uno zio malato, l’unico parente vicino che gli era rimasto; aveva deciso di passare qualche giorno al mare per riposarsi e proprio ieri mattina in spiaggia è stato colto da un malore, inutile la corsa in ospedale. Un prete controverso per molti aspetti, poteva suscitare un grande amore o un grande odio, se di odio verso un prete si può parlare, il suo arrivo ha sempre scatenato un terremoto in tutte le piccole realtà che ruotano attorno alla chiesa. Molti non gli perdonavano il suo modo di essere così poco conservatore e così molto anticonformista. Non tollerava chi cantava in chiesa solo per fare delle performance canore, ma amava e stimolava la nascita di gruppi di giovani e il movimento dei “Focolarini” ai quali era molto legato. Un prete che andava a trovare e confortare gli anziani fedeli ammalati casa per casa e che quando incontrava qualche vecchio militante di partito gli diceva: “quest’anno vinciamo!”. Un prete che si ricordava il tuo nome e le tue passioni, un prete che abbracciava tutti i suoi parrocchiani ogni volta che li vedeva e lo faceva per amore. Un prete che la messa “la faceva lunga”; era l’omelia e non la benedizione la cosa più importante, perché come diceva spesso dal pulpito: “amo voi che ci siete venuti alla messa, ma amo molto di più coloro che alla messa non sono venuti”.

martedì 8 luglio 2008

L’arte umbra sbarca in Cina, 25 artisti da tutta l’Umbria


Secoli dopo Fra’ Giovanni dal Pian di Carpine un altro magionese va alla conquista dell’oriente: Giorgio Lupattelli. E’ stata infatti inaugurata in Cina domenica 6 luglio una mostra d’arte umbra intitolata “Migrazioni” organizzata dalla Provincia di Perugia in collaborazione con Sviluppumbria ed Umbria Incoming e con il patrocinio della Comunità Europea, della Camera di Commercio di Perugia, dell’Ambasciata d’Italia a Pechino, dell’Istituto Italiano di Cultura e dell’Università per Stranieri. La mostra si terrà alla “Rain Gallery” di Pechino al “789 Art District”, una vecchia fabbrica riconvertita in un centro d’avanguardia per quel che concerne l’arte mondiale in cui verranno esposte venticinque opere di artisti diversi, uno degli artisti di spicco è proprio Giorgio Lupattelli, poco noto in Umbria per i non addetti ai lavori. A Magione ha realizzato dei quadri per la chiesa di San Giovanni Battista e ha prestato gratuitamente la sua opera per le associazioni culturali e ricreative locali in particolare l’emblema della sagra magionese. Ma è conosciuto e apprezzato soprattutto a Roma e in campo internazionale. Artista multimediale, per i suoi lavori utilizza spesso tecniche di grafica digitale alcuni dei quali poi realizza con la pittura. A Pechino è esposta una sua opera intitolata “P53” un olio acrilico su tela ispirato ad un suo lavoro precedente sull’ elicoidale genoma umano. “L’Umbria non ha molto da offrire per un artista contemporaneo” spiega Giorgio Lupattelli “questa iniziativa però può rivelarsi interessante ed è sicuramente uno sforzo per sostenere gli artisti umbri. Personalmente sono in un periodo molto fortunato infatti sta avendo molto successo anche la mia personale di Roma, le recensioni dei critici sono molto positive e molte riviste di arte riportano spesso i miei lavori. Il tema della mia ricerca è l’uomo contemporaneo e il suo rapporto con i cambiamenti socioculturali e con la scienza in particolare nel campo della genetica”. La galleria personale a Roma durerà fino al 31 luglio intititolata “Refresh”, in cui l’artista, da sempre metabolizzatore dell’immaginario mediatico, osserva e rielabora i flussi comunicativi provenienti da televisione e computer creando opere che riallacciano il passato al presente come ad esempio l’opera di punta: il Toy Building Velociraptor; una scultura in scala dello scheletro di un velociraptor una sorta di lego modulare “ad incastro” tipico dell’artista .

venerdì 4 luglio 2008

Tutto esaurito al Trasimeno Music Festival.



Grande successo anche quest’anno per il Trasimeno Music Festival giunto alla sua quarta edizione candidandosi di diritto come una fra le più importanti rassegne di musica da camera della regione. In tutti gli spettacoli è stato registrato il tutto esaurito e per gli ultimi due spettacoli in programma il 3 e il 4 luglio i biglietti sono quasi del tutto finiti. Il festival ha come madrina, nelle vesti di direttore artistico, Angela Hewitt, riconosciuta fra le più grandi pianiste a livello mondiale e la più grande interprete di J. S. Bach. La musicista, innamoratasi dei magici posti che solo le colline del Trasimeno possono offrire, alcuni anni fa decise di stabilirsi al lago per i periodi estivi e di realizzare un vero e proprio festival di musica classica con artisti provenienti da tutto il mondo. L’obiettivo è quello di creare un connubio fra le sue due grandi passioni: la musica da camera e i territori del lago Trasimeno. Il festival è stato quindi promosso e sponsorizzato dai comuni di Magione, Gubbio, Perugia, dalla Regione e dalla Provincia nonché dall’Ordine dei Cavalieri di Malta che ha messo a disposizione lo splendido cortile interno del castello di Magione per le date dei concerti. Altre suggestive cornici sono state la chiesa di San Pietro a Perugia e quella di San Domenico a Gubbio in cui si sono esibiti artisti del calibro di Garrick Ohlsson al pianoforte, Jorja Fleezanis al violino e Andrea Oliva al flauto. Da segnalare le affascinanti interpretazioni del baritono Gerald Finley che hanno riscosso un ottimo successo di critica e pubblico. La rassegna si chiuderà con il gran finale venerdì 4 luglio al Castello di Cavalieri di Malta di Magione con un “recital per pianoforte solo” in cui la Hewitt si esibirà in assolo con dei brani di Bach, Haydn e Ravel.

mercoledì 2 luglio 2008

TRASIMENO - Agricoltura a rischio

Con un ordinanza della Presidenza della Provincia di Perugia sono state introdotte delle deroghe per chi, al Trasimeno, è in possesso della licenza di attingimento e che utilizza dei sistemi di risparmio idrico come l’irrigazione a goccia, microirrigatori a spruzzo o a microgetto e anche per chi opera nel settore zootecnico. Le ultime piogge infatti hanno solo parzialmente compensato la crisi idrica che ormai dura da anni, infatti oggi il Lago è 122 centimetri sotto lo zero idrometrico, cioè ben 40 centimetri in meno di quanto era durante l’estate 2007. La più importante opera di risanamento, il collegamento da Montedoglio, è infatti quasi terminato; l’ultimo tratto da Tuoro a Castiglione del Lago invece sarà pronto entro due anni. L’opera servirà gli impianti di irrigazione evitando un prelievo dal Lago Trasimeno di circa 400 mila metri cubi d’acqua. Nei periodi invernali, nel caso in cui la diga di Montedoglio si trovasse in surlpus l’impianto confluirà direttamente nel Trasimeno, garantendo un innalzamento stimato dai 6-10 cm l’anno.Non è soddisfatto del progetto, Giuseppe Tromba, responsabile della Coldiretti per l’area del Trasimeno: “l’agricoltura, una risorsa importantissima, è stata lasciata in disparte per troppo tempo, c’è l’impressione che non interessi più a nessuno. Per quanto riguarda l’attingimento e l‘irrigazione dal Trasimeno sappiamo che è limitata a pochi tipi di ortaggi e quindi insufficiente”. Vengono espressi da Tromba molti dubbi anche sull’utilità del progetto del Montedoglio in quanto dice che ne verrà fatto un uso pubblico ma che non darà una mano all’agricoltura.